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Jacopo Fo, vecchio collaboratore, bacchetta Grillo su CasaPound: mai con i fascisti

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E no, questa non la dovevi fare, Grillo. Rimuovere la pregiudiziale antifascista non è previsto. Scende giù duro uno storico collaboratore del Movimento5stelle, Jacopo Fo che in una lettera aperta pubblicata dal Fatto Quotidiano attacca duramente il comico prestato alla politica - è anch'egli autore satirico - per il dialogo davanti al Viminalecon Simone Di Stefano:

"Ho aspettato a buttar giù questa lettera per scrivertela con calma. Come sai ti ho sempre ammirato e sostenuto. Sono anni che pur non aderendo al M5S collaboro amichevolmente con voi. E sono contento del successo del M5S. Io sono per l’unità dei progressisti, e sono convinto che finalmente il prossimo Parlamento riuscirà ad approvare una serie di riforme essenziali, grazie al fatto che tra tutti manderemo in Parlamento un numero mai visto di persone nuove, e si verificherà un’alleanza nei fatti tra i sinceri progressisti, dal Pd al Sel al RC al M5S (ma quante sigle!). "
Il lungo messaggio comincia con una captatio benevolentiae  ma ben presto Fo jr prende subito le distanze:
"Ma questa storia che hai detto, davanti alle telecamere, a un gruppo di fascisti, che il M5S è un movimento ecumenico, quindi se un fascista condivide il programma del M5S e non ha pendenze penali, può aderire e addirittura candidarsi, scusami, ma non la digerisco proprio. Va bene il superamento delle ideologie e dell’odio, va bene essere disposti ad allearsi con tutti su obiettivi fondamentali, ma io ce l’ho sempre in testa la linea morale invalicabile… Posso collaborare anche col Diavolo su un obiettivo giusto, ma non lo ammetto nel mio movimento".
Jacopo Fo parte dalla sua storia di famiglia - il nonno partigiano, il padre ricercato dai nazisti - e dal suo vissuto personale - di militante dell'Autonomia milanese - per motivare l'inaccettabilità della scelta di Grillo. Con un argomento di taglio revisionistico decisamente originale. Cioè che pur avendo sia i "fascisti" sia i "comunisti" praticato la violenza, solo i secondi hanno messo in discussione e condannato le scelte di morte: 
"Tutto questo non vuol dire che l’antifascismo non abbia più senso… Non fino a quando i fascisti saranno quelli che negano lo sterminio di 6 milioni di ebrei, un milione di serbi, alcuni milioni di russi, zingari, omosessuali, comunisti e disabili…Non fino a quando i fascisti non riconoscono la vergogna delle bombe e delle violenze degli anni settanta: la strage della Banca dell’Agricoltura, la strage di Bologna, la strage di Brescia, Fausto, Jaio e tanti altri ragazzi che abbiamo seppellito. Certo anche da parte nostra ci sono state azioni vergognose, ma ce ne hanno ammazzati 100 prima che si reagisse e per ogni morto loro ne sono caduti 50 dei nostri. Lo so che la violenza è esecrabile a prescindere dai volumi, non è meno grave se la si fa a chili piuttosto che a quintali. E noi l’abbiamo riconosciuta la follia degli atti estremi di quegli anni. Abbiamo capito che ci siamo lasciati trascinare sul loro terreno. E fin d’allora la maggioranza del Movimento si è indignata per le violenze compiute da alcuni compagni… E abbiamo capito che c’era un errore enorme nel nostro modo di pensare che alla fine lasciava aperta la porta alla violenza. Ma i fascisti che tu vorresti lasciar entrare nel M5S non hanno mai criticato quel modo di pensare. 
Questa è una grande differenza. Noi siamo cambiati. Loro continuano a credere a stronzate come l’esistenza delle razze. Non sanno che discendiamo tutti dagli africani e siamo solo neri scoloriti"…
C'è ovviamente anche un grumo di dolore personale che ritorna nella sua narrazione per motivare la  determinazione a non dimenticare, a non perdonare (la famiglia che ha lottato contro i nazifascisti rischiando la vita per salvare gli ebrei; i fascisti che rapiscono e torturano la madre): "Non posso concepire un movimento progressista che accetti al suo interno chi è incapace di riconoscere l’orrore commesso in nome del fascismo. Non mi interessa se sono d’accordo con i mulini a vento e la diminuzione degli stipendi dei parlamentari…Essi non condividono il rispetto dell’umanità.

E sinceramente non capisco come tu faccia anche solo a pensarle certe cose. Come ti viene in mente?

Sei sempre stato un fautore della non violenza e adesso diventi ecumenico con i fascisti… Non capisco…
Mi dispiace Beppe che per te non esista una linea invalicabile".




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