Ricorre oggi il trentaquattresimo anniversario dell'omicidio di Paolo Di Nella, attivista missino, ucciso a 20 anni, alla fine dei tragici anni di piombo. Il giovane militante del Fronte della Gioventù, fu aggredito mentre affiggeva manifesti a Roma, la sera del 2 febbraio del 1983. Morì dopo 7 giorni di coma, il 9 febbraio del 1983. Il giorno dopo avrebbe compiuto 21 anni.
Della vile aggressione a sprangate subita da Paolo Di Nella, dell'aria che si respirava in quei giorni, degli scontri tra opposte fazioni, delle tragica fine del giovane camerata romano ci parla Roberto Spadaro, all'epoca militante del Fronte della Gioventù a Catania con un interessante post diffuso sul suo profilo face-book.
Post che pubblichiamo per intero.
Dopo sette giorni di coma, Paolo Di Nella ( 19 anni) militante del Fronte della Gioventù moriva a Roma il 9- febbraio 1983. Il 2 febbraio era stato aggredito a sprangate da un gruppo di comunisti mentre affiggeva manifesti.
Erano stati a Catania sette giorni di rabbia, di scontri, di preghiera, di speranza e di odio. Fu anche la prima volta che un rappresentante delle istituzioni si interessava alla sorte di uno di noi, infatti l'allora Presidente della Repubblica Pertini ( criticato per questo da parte del PCI e dell'estrema sinistra) si recò a trovarlo in ospedale.
In via Perugia a Catania nel momento in cui apprendemmo della notizia, si discusse a lungo sul da farsi, ma poi arrivo l'ordine da Roma, da chi era cresciuto e vissuto politicamente con Paolo. La logica degli anni 70 doveva considerarsi chiusa!.....
Paolo PRESENTE!!!